martedì 31 gennaio 2012

Sanremo: Appello al Direttore Generale della RAI, Lorenza Lei

Quello che segue è l'appello da sottoscrivere per farsi sentire sull'umiliante messaggio veicolato dal servizio del Tg1 che trattava della "donna di Sanremo", elaborato da Associazionepulitzer.
Per firmare l'appello clicca qui

Donne e Media: Appello al Direttore Generale della RAI, Lorenza Lei
Gentile Direttrice generale della RAI Lorenza Lei,
Le scriviamo per il Suo ruolo istituzionale di Direttore generale dalla RAI ma, ancora prima e soprattutto, in qualità di Donna.
Il 25 gennaio 2012 al TG1 delle 20.00 è stato trasmesso un servizio giornalistico offensivo e umiliante nei confronti di tutte le donne italiane e dei cittadini che pagano il canone per ricevere un servizio pubblico. Stiamo parlando del servizio realizzato dal giornalista Vincenzo Mollica dal titolo “La donna dell’Ariston” nel quale Gianni Morandi e Rocco Papaleo presentano Ivana Mrazova, la valletta della prossima edizione del Festival di Sanremo. Nel vederlo - è inserito in calce alla presente - si renderà conto che si tratta non solo di un pessimo esempio di informazione televisiva, ma di un vero e proprio schiaffo alla dignità delle donne.
Come in un film che abbiamo già rivisto tante volte, e che siamo stanchi di vedere, la ragazza bella, giovane, straniera e inesperta, come una stupida bambolina viene rimbalzata tra i due uomini affermati, che le dicono che cosa deve fare e che cosa deve dire. Una bella marionetta senza testa che per muoversi e parlare ha bisogno di due abili burattinai che hanno tre volte la sua età.
Noi sottoscritti firmatari chiediamo, come "risarcimento di immagine":
Che Lei prenda pubblicamente posizione contro questo umiliante servizio prodotto dalla sua azienda e che il TG1 delle 20.00 offra uno spazio adeguato ai giornalisti che lo hanno realizzato ed ai due conduttori per scusarsi pubblicamente con le donne italiane;
Che vengano immediatamente poste in essere tutte le iniziative necessarie perchè vengano rispettati standard giornalistici degni di un servizio pubblico, nel pieno rispetto dell’immagine e del ruolo della donna.
In mancanza, ferma la nostra azione presso tutti i media atta ad ottenere quanto sopra, annunciamo sin d’ora che ci attiveremo presso tutte le sedi competenti, inclusa la Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, al fine di ottenere una adeguata risposta.
Per firmare l'appello clicca qui

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