domenica 17 marzo 2013

Tutti i medici obiettori aborti impossibili alla Asl di Bari

Tra un'elezione e l'altra, laica o religiosa che sia, a Bari non si potrà più abortire. Perché le donne vanno bene quando devono dare, per il resto possono schiattare.

Non c'è faccia 'gentile' o nome 'benevolo' che possa cancellare quello che l'obiezione senza coscienza fa alle donne, nel nome del padre del figlio e dello spirito servile.

Che medico è quello che si rifiuta di curare le pazienti? Se non vi piacciono le donne, se non riuscite a considerarle esseri umani, chiudetevi in convento, andate a zappare.
Se la fede vi impedisce di svolgere il vostro lavoro cambiate lavoro! Se di fede si tratta...

Il buon medico non obietta. E chi obietta andrebbe licenziato, perchè interrompe un pubblico servizio, per ragioni che nulla hanno a che vedere con la professione.


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Tutti i medici obiettori aborti impossibili alla Asl di Bari
Al San Paolo smantellato l'ultimo presidio degli ospedali pubblici: nel capoluogo adesso resta solo il Policlinico
di ANTONELLO CASSANO

Un nuovo durissimo colpo alla legge 194. Da domani in tutta Bari e provincia sarà impossibile praticare l'aborto negli ospedali pubblici, ad eccezione del Policlinico. Al San Paolo, l'ultimo presidio della Asl che garantiva con molte difficoltà questo servizio sancito dalla legge, tutti i ginecologi e le ostetriche sono diventati obiettori di coscienza. Si tratta di almeno 6 professionisti che hanno deciso di non praticare più le Ivg, interruzioni volontarie di gravidanza.

Ora una donna che voglia praticare l'aborto nella Asl Bari sarà costretta a recarsi negli ospedali pubblici di Monopoli, Putignano e Corato oppure rivolgersi alle strutture convenzionate private. Certo, c'è anche il Policlinico che però non fa parte della Asl. Ma anche lì le procedure di Ivg vanno a rilento per difficoltà organizzative e scarsa presenza di non obiettori, solo 272 Ivg nel 2011 su un totale di 3676 in tutta la Asl.

Una decisione, quella dei medici del San Paolo, che sembra aver sorpreso sia il primario del reparto Michele Brattoli che la direttrice sanitaria dell'ospedale Angela Leaci: «Non so proprio come risolvere il problema – ha dichiarato quest'ultima – nei prossimi giorni cercheremo di trovare una soluzione con la direzione generale della Asl».

Sorpresa anche sul lungomare Starita nella sede della azienda sanitaria locale. Una sorpresa che però non ha impedito alla direttrice sanitaria Silvana Melli, impegnata nella lotta per far rispettare la 194 nei consultori baresi dopo l'inchiesta pubblicata dal nostro giornale nel dicembre scorso, di prendere le dovute precauzioni per evitare falle nel servizio: «Ho chiesto alla direttrice sanitaria dell'ospedale San Paolo di informarmi al più presto su questo fenomeno improvviso nel reparto – ha dichiarato Melli – le richieste di obiezione sono al vaglio della direzione. In una grande Asl come quella di Bari questa decisione rende più difficile l'applicazione della legge 194 e mette in difficoltà proprio la difficile opera di riforma in atto nei consultori».

GUARDA LA VIDEOINCHIESTA NEI CONSULTORI

Per risolvere temporaneamente il problema la direzione sanitaria ha deciso di mandare al San Paolo un nuovo ginecologo non obiettore. «Era un atto necessario» ha commentato la direttrice Melli.
Intanto la Asl vuole vederci chiaro sulla decisione presa dall'équipe del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale barese. Uno dei neo obiettori, il ginecologo Saverio Martella, parla di una scelta «etica e morale, maturata da molto tempo» ed esclude che l'obiezione di massa sia una forma di protesta. Ma non tutti sono d'accordo su questa versione: «Quella fatta dai miei colleghi potrebbe essere una provocazione, che posso anche condividere – dice il ginecologo di un consultorio barese che ha fatto parte dell'équipe del San Paolo fino a pochi mesi fa – le posso assicurare che fino a quando ci sono stato io lì abbiamo avuto seri problemi di carattere logistico».

I medici infatti erano costretti fuori dall'orario di servizio a recarsi al presidio di Triggiano per svolgere le Ivg. «Evidentemente sono arrivati al limite, tanto non gliene frega a nessuno della 194. Per fortuna, ci sono le case di cura private. Almeno loro assicurano il servizio».
  (17 marzo 2013) 

Fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/17/news/tutti_i_medici_obiettori_asl_bari_aborti_impossibili-54712488/

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