venerdì 15 marzo 2013

Da avere, da amare, da sfruttare

Non so voi ma io ho una mail solo per le newsletter commerciali, alcune le ricevo volontariamente, altre involontariamente. Una di queste è la nl di un noto rivenditore di abiti online, con sede in nord Italia, abiti prodotti in Turchia o India, che passano per la Germania e arrivano anche in Italia (almeno queste sono le informazioni in mio possesso). Parlo di Bon Prix.
Oggi mi è arrivata un'offerta interessante, l'oggetto della mail è "Da avere, da amare, da sfruttare".
Chi? cosa? Presto visto:

Lei è da avere. Una bella ragazza, dall'aria pulita, sorridente, una fidanzata o una moglie rassicurante.



Lei invece è da amare. Altra bella ragazza, ma dall'aria meno rassicurante, un po' più aggressiva, rosa sì, ma con la biancheria di un fucsia più acceso. Poi i capelli sciolti, la posa sexy. Questa è proprio da amare.

Ed ecco chi invece è da sfruttare! Lui, l'uomo. Casomai ci fosse qualche dubbio sul pensiero dei pubblicitari, sul rafforzzamento degli stereotipi, sulla divisione dei ruoli, sull'eterosessismo. Lui è proprio da sfruttare.

Mentre si battaglia contro il porno e contro la prostituzione, obliterando completamente la sessualità e l'autodeterminazione femminili, questo arriva garbatamente nella posta di migliaia di persone.



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